C’è del marcio a Vicenza?

Con presentazione di video-interviste autoprodotte a Vicenza e Ghedi

e con interventi di

• Attivisti dell'iRS (Independentzia Repubrica de Sardigna)
• Fabio Raimondi, attivista antimilitarista di Vicenza

L'assemblea vuole essere un momento di riflessione collettiva che apra un percorso di ricerca sul militarismo silenzioso dell'Italia anche nelle facoltà. Il primo passo è porsi delle domande.

La costruzione di una seconda base statunitense a Dal Molin viene presentata come un problema riguardante esclusivamente l'assetto urbanistico e paesaggistico di Vicenza, si cerca di circoscrivere il problema all'impatto della base militare sul territorio.
Ciò che si vuole nascondere è il ruolo strategico dell'Italia nella guerra preventiva permanente e il posizionamento strategico delle basi a garanzia degli interventi militarisugli assetti medio orientali. Ciò che non si vuole portare alla luce è la militarizzazione del territorio italiano e il coinvolgimento silenzioso dell'Italia in politiche internazionali aggressive e militariste.
Le basi militari vengono costruite o allargate per le esigenze strategiche a cuirispondono, non possono essere che postazioni di guerra per nuovi attacchi. In particolare l'ampliamento della base di Vicenza è funzionale alla riunificazione della '173rd brigade combat team' dell'esercito statunitense, per la creazione di una unità  d'assalto offensiva, che sia in grado di operare interventi in medio oriente con il massimo di rapidità e flessibilità.
La penisola italiana è costellata di basi militari NATO o statunitensi, le cui funzioni e i cui armamenti non sono pienamente conoscibili. Il problema delle servitù militari è continuamente rimandato, minimizzato o addirittura oscurato.
Su queste tematiche le notizie 'ufficiali' sono scarse, confuse e poco attendibili.

INFO:
http://aula-c2.noblogs.org/
http://www.inventati.org/uniboom