Treno No War da Bologna
Dopo che per mesi Governo e Comune di Vicenza si sono rimpallati la responsabilità della decisione, l'Esecutivo nazionale ha ceduto all'ultimatum statunitense: «il Governo non si oppone alla nuova base Usa», ha sentenziato Romano Prodi. Dopo appena due ore, migliaia di vicentini sfilavano per le strade del centro cittadino.
Chi pensava di aver chiuso la partita ha dovuto ricredersi, perché Vicenza si è mobilitata, ha invaso le strade, ha costruito il presidio permanente. Otto mesi di mobilitazioni, culminate con la grandiosa manifestazione dello scorso 2 dicembre, quando 30 mila persone sfilarono dalla Ederle al Dal Molin, hanno dimostrato la forte contrarietà della popolazione alla nuova installazione militare. Ma il Governo, dopo aver più volte ribadito la centralità dell'opinione della comunità locale, ha ceduto agli interessi economici e militari.
Nonostante tutto questo a Vicenza è successo qualcosa di nuovo:
Vicenza non si è arresa alle imposizioni.
Vicenza non vuole una nuova base militare al Dal Molin.
Vicenza si è mobilitata.
La città di Vicenza ha riscoperto la dimensione comunitaria e popolare, ha riattivato le reti di solidarietà che in altri contesti – per esempio a Scanzano Ionico o in Val di Susa – hanno permesso di fermare dei progetti devastanti.
Cittadini, associazioni e organizzazioni sindacali di Vicenza hanno deciso di opporsi; molti parlamentari si sono auto-sospesi. I cittadini di Vicenza vogliono fermare questo scempio, se necessario anche seguendo l'invito di molti a mettere pacificamente in gioco i propri corpi. Vicenza chiama tutti a mobilitarsi contro la militarizzazione di una città, contro la costruzione di una base che sarà l'avamposto per le future guerre.
Il movimento vicentino ha però fatto di più, perché nel rifiutare la costruzione della base militare ha affermato lo spazio cittadino come spazio comune, come identità collettiva sovrana da difendere e tutelare. Contro l'inaccettabile via libera del governo Prodi seguito all'ultimatum statunitense, ha rivendicato il diritto di scegliere sul proprio futuro.
La manifestazione di Vicenza del prossimo 17 febbraio si inserisce in un quadro generale di mobilitazioni che vedranno nei prossimi mesi i movimenti riprendere parola in questo paese, con forza e determinazione rispetto ai temi su cui abbiamo alimentato i conflitti negli ultimi anni.
Il 3 marzo prossimo sarà Bologna al centro di una grande manifestazione nazionale per la libertà di movimento, per i diritti dei migranti contro i Cpt e le deportazioni. In solidarietà alla popolazione vicentina da Bologna raccogliamo l'appello alla mobilitazione dell'Assemblea Permanente No Dal Molin verso la manifestazione nazionale di sabato 17 febbraio.
Per questo proponiamo a tutte le realtà del movimento bolognese di organizzare insieme un presidio davanti alla Prefettura di Bologna per martedì 13 febbraio ore 18.30 e la partecipazione alla manifestazione di Vicenza con un "TRENO NO WAR". Un treno che raccolga l'invito, del Presidio permanente contro il Dal Molin, rivolto ai politici e agli uomini di partito di partecipare senza le proprie bandiere in segno di rispetto verso le tante donne e i tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi dai partiti e dalle istituzioni. Una manifestazione come ci ricordano i cittadini di Vicenza "con le bandiere arcobaleno della pace e quelle contro il Dal Molin, ma anche con quelle per la difesa dei beni comuni e della terra, del lavoro e della dignità e qualità della vita. Un corteo plurale e popolare, capace di aggregare le tante sensibilità che in questi mesi hanno deciso di contrastare il Dal Molin, perché siamo convinti che le diversità siano un tesoro da valorizzare così come l'unità sia uno strumento da ricercare per vincere questa sfida."
Noi, come scrivono i cittadini di Vicenza, siamo contro il Dal Molin per ragioni urbanistiche, ambientali, sociali; ma, anche, perché ripudiamo la guerra. Proprio per questo non accettiamo alcun vergognoso baratto con il rifinanziamento della missione in Afghanistan.
La nostra lotta non si è esaurita.
A Vicenza, il 17 febbraio:
contro ogni nuova base militare,
per la desecretazione degli accordi bilaterali che regolano la presenza delle basi,
per la difesa della terra e dei beni comuni,
per un reale protagonismo delle comunità locali e dei cittadini.
Martedì 13 febbraio ore 18.30 presidio davanti alla Prefettura di Bologna, Piazza della Costituzione
Il futuro è nelle nostre mani: difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra.
Per Info:
RETE UNIVESITARIA – ribellarsiora@canaglie.org – 3382243927
CRASH! – baz at ecn punto org – 3891130561
TPO – tpo at mail punto com – 0515874938
>>> presidiopermanente.noblogs.org